Candido, o l’ottimismo.
di prettylilditty
La traumatologia della fine che non ha fine, del lungo addio senza addii.
Il tempo è spesso un fatto che si apprezza sempre dopo, purtroppo. E così oggi ti rivedo e penso che prenderò una boccata d’aria dopo un mese di apnea, o forse è il contrario. Devo trovare molte energie per respirare, a sera arrivo sempre molto stanca perchè devo costruire dentro me degli agganci incrollabili, piccole àncore da terra per ammaraggi di fortuna, isole dove non non provare nessun dolore, fortezze e ripari di fortuna, che annullano ferite ai polsi, dolori alle gambe, alle caviglie. Il mattino seguente sempre svaniscono.
Non vorrei mai dormire, vorrei andare a letto vestita, vorrei stare sulla vita come un mastino e non portare mai l’orologio, e credimi, ho un groppo in gola al solo pensiero che tu oggi sortisca in me la solita infinità di parole che puntualmente tu ne tradisca l’essenza.
pièlledì, sono passati sei giorni dal tuo post, non ti ho scritto prima, ma ti ho influssata, e aspetto che sia tu ad aver voglia di scrivere qualcòsa.
quando l’avrai.
ma torneremo a usare le parole non come atroci sottràzioni.
lo faremo, pièlledì.
Io nel frattempo ho visto giorno per giorno dove la vita mi portava, mi sono nascosta e nutrita di certe parole, infine curata e guarita. Credo.
Bisogna allontanare certi passati, specie se ci fanno male e non ci avranno piu’. E poi, io non amo molto aggrapparmi ai ricordi del passato, se ci riesco.
Ma non e’ detto che vada sempre come vogliamo noi. E’ bello scoprire di avere solo se stessi.
Il tempo e’ maledettamente estrinseco ed inestricabile, spesso pensiamo che a scandirlo siano orologi e lancette. Forse potrei smettere di scrivere, forse oggi o forse mai.
Mai? Gli avverbi tempo sono cosi’ stupidamente sopravvalutati.
Ma sappi benissimo che quelle dita che battono sulla tastiera per risponderti, ebbene quelle, continueranno a muoversi!
baci V.